Il Piemonte conquista il quinto posto nel Trofeo delle Regioni Cadetti a Caorle, Cadetti quarti e Cadette quinte.
Safatletica, a conferma dell’ottimo lavoro impostato dallo staff tecnico, è stata la società con più atleti convocati in rappresentativa, ben 7!
Il migliore dei nostri è stato Gabriele Pricopi (nella foto) quarto nel peso con 15,04; se da una parte bisogna essere contenti di essere tra i migliori in Italia, dall’altra, avere un personale stagionale di 16,09 ci avrebbe proiettati a giocarci il titolo italiano fissato poi a 16,24. La crescita dell’atleta, la sua fisicità unita all’impegno costante in pedana, sono le basi per ripartire e cogliere le giuste soddisfazioni in un futuro prossimo
Juan Josè Caggia è quarto nella staffetta 4 x 100 in 44”36 e 12° nei 300 in 38,01, anche per lui una bella crescita soprattutto nella parte finale della stagione, che fa presagire ad un ruolo di spicco nella prossima Categoria Allievi
Sofia Dulla è protagonista di una convincente gara nel triplo con la misura di 11,17, che la porta a classificarsi al 5° posto e in qualche modo conferma la bontà della scelta fatta nel dedicarsi in modo più specifico a questa specialità; nel martello Mattia Pochettino si classifica 8° con 45,84, mentre Sandra Christina Mbiokwu è 11^ con 37,07; anche in questo caso, i due atleti del sempre più fiorente settore lanci gestito dal tecnico Pietro Bruna, hanno qualche recriminazione da fare visto che il PB di 49,52 di Mattia e 44,97 di Sandra li avrebbero collocati entrambi ai piedi del podio; anche per loro non mancheranno le occasioni per rifarsi
Anita Macchi nel disco è 19^ col personale di 24,67, e con questa gara anche lei corona un bel finale di stagione in cui si è costantemente migliorata. Infine Federico Ramos Catalina, nella gara dei 300hs, ferma il tempo a 41”92 nelle batterie di qualificazioni, risultato che gli consente di accedere alla Finale B nella quale conquista il 2° posto con il tempo di 41”19.
Ivo Marco (Presidente Safatletica): “La partecipazione ad un Campionato Italiano è un traguardo sportivo importante e a volte può capitare che le aspettative dell’atleta siano superiori a quanto poi effettivamente sia il risultato sul campo. Ci saranno altre occasioni per raggiungere gli obiettivi prefissati, gioendo o rammaricandosi a seconda del risultato finale, ma l’importante, per i nostri atleti oggi, è esserci, per completare e potenziare il loro percorso di crescita verso il futuro”.